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KERALA: la medicina ayurvedica
giugno 2012 ↓ scarica pdf archivio >>

Appena saliti in macchina, all’uscita dell’aeroporto di Trivandrum, la prima cosa che l’autista ci spiega è: «per guidare in India bisogna avere un’auto con buoni freni, un buon clacson e buona fortuna». Ecco perchè ogni mattina prima di partire, compra una ghirlanda di fiori di gelsomino. Da mettere vicino alla statuetta di Ganesh che tiene in bella mostra sul cruscotto. E’ il Dio con la testa da elefante, segno di prosperità e buona sorte. Benvenuti in Kerala, nel Sud dell’India, dove trascorrere una decina di giorni di assoluto relax e tranquillità. Per ritemprare corpo e spirito. Dopo un’ora di gincana automobilistica si varcano i cancelli del resort “Isola di Cocco”. Uno dei maggiori centri ayurvedici del Paese. Si alloggia in uno dei caratteristici bungalow in legno di teak, costruiti su una piccola penisola. Alle spalle una fitta foresta di palme, davanti l’immensità dell’oceano. Qui sperimenterete i piaceri fisici e spirituali offerti da questa antica medicina indiana.

Nata 5 mila anni fa affonda le radici nella filosofia dravidica e buddista, giunta a noi grazie a scritture su foglie di palma. La parola ayurveda, composta da ayur (vita) e veda (conoscenza), significa infatti “scienza della vita”. I suoi precetti indicano le linee guida da seguire per mantenere la salute psicofisica della persona. Un equilibrio basato sui tre elementi primari presenti in ogni essere umano. Nell’ayurveda si parla di Vatha (aria ed etere), Pitha (fuoco e acqua), Kapha (acqua e terra). Queste forze controllano i processi biologici e psicologici. Dal loro equilibrio dipendono il benessere psicofisico e la salute mentale. Vatha significa “ciò che muove le cose”, è l’energia associata al movimento composto da spazio e aria. Governa il respiro, i movimenti dei muscoli e dei tessuti, la pulsazione del cuore.

Pitha è “ciò che digerisce le cose”, dunque l’espressione del sistema metabolico fatto di acqua e fuoco. Regola digestione, metabolismo e temperatura corporea. Kapha infine distribuisce l’acqua a tutte le parti del corpo. Lubrifica le giunture, rassoda la pelle e controlla il sistema immunitario. Quando l’organismo è in equilibrio fisico Kapha esprime amore, calma e perdono. Se invece è sbilanciato, conduce a odio, invidia, gelosia e aggressività. All’arrivo nel Centro dell’Isola di Cocco è obbligatoria una minuziosa visita. Dopo, i medici indiani decideranno trattamenti, massaggi e tisane che fanno al caso vostro.

Tra le tecniche più applicate il «Shirodhara» un rituale millenario, dove uno stoppino cola sulla fronte del paziente olio tiepido di noce di cocco, mescolato a erbe naturali. Seguono bagni rilassanti al vapore, con massaggi su collo e nelle parti sensibili di mani e piedi. A questo si può aggiungere qualche giorno di purificazione del corpo a base di tisane e succhi di frutta tropicale. Per chi volesse sono previste lezioni di Yoga mattutine sull’ampia balconata con vista oceano. Dalla stessa, la sera, si assiste alle danze tradizionali del Sud dell’India. Se siete fortunati anche a uno spettacolo di Katakali. Il teatro-danza recitato da soli uomini. Nel tempo libero vale la pena muoversi nei dintorni.

Dal Centro è facile spostasi nella vicina Kovalam. La cittadina scelta negli anni ’70 da hippies e giramondo, per la bellezza delle spiagge con sabbia vellutata. E’ consigliata una notte di pernottamento al The Leela, un hotel-resort arroccato sulle rocce di un promontorio. Dispone di buone attrezzature turistiche e cucina multietnica. I più pigri rimangono in piscina, godendosi la vista sull’oceano. Chi vuole camminare può optare per una passeggiata sulla sottostante “Lighthouse beach”. E al tramonto niente di meglio che un’uscita in mare, organizzata dai pescatori del porto della vicina Vizhinjam.
Per lo shopping conviene muoversi nei caratteristici negozi di Kovalam. Oltre a un vasto assortimento di sari, sciarpe e tessuti, trovate prodotti artigianali con pregiate statue e manufatti in legno di teak e sandalo. Da non perdere l’acquisto di spezie e una ricca varietà di thè, proveniente dalle zone montagnose del Kerala.

Sulla via del ritorno è consigliato spostarsi verso nord. Ad Aleppo. Per trascorrere l’intera giornata navigando, a ritmo lento, su una “kattuvalam”, una casa battello (houseboat). Niente traffico di auto, né rumori della civiltà. Siamo nel mondo incantato delle Backwaters, il reticolo di canali formati dal delta di 44 fiumi, un paesaggio selvaggio che affascina il viaggiatore occidentale. Un mondo fermo a secoli fa. Inserito da National Geographic tra i 50 luoghi del pianeta da visitare. Il giorno seguente, rientro alla civiltà, per tornare all’aeroporto di Kochin con destinazione Delhi. A riportarvi in Italia ci pensa il volo diretto di Jet Airways. Così il viaggiatore, alla mattina beve il caffè in Kerala sulla veranda di un houseboat, la sera cena a Milano.
Corriere@UmbertoTorelli.com

INCREDIBLE INDIA. Il Subcontinete dalle mille faccie
“Incredible India. Mai aggettivo fu più azzeccato. Quell’incredibile, sinonimo di meraviglia e stupore, ma anche una precisa indicazione delle mille identità che il subcontinente indiano mostra al turista. Da un lato i numeri di una crescita da capogiro: una popolazione di 1,2 miliardi di persone, con il 54% inferiore a 25 anni. Un Pil attestato attorno al 9%. E un grade impegno da parte delle autorità nell’istruzione. Basta pensare che ogni anno le 380 università sfornano 2,5 milioni di laureati, di cui 300 mila ingegneri. Dall’altro troviamo invece le realtà rurali dei “village people”, oltre 750 milioni di persone che vivono ancora con 7 mila rupie al mese (100 euro).

E poi l’estrema povertà degli slums presenti in grandi metropoli come Delhi, Calcutta, Chennai e Mumbai. Bidonville abitate da migliaia di “paria”, i fuori casta o semplicemente i troppo poveri. Baracche di cartone e fango rese famose dal film “The Millionaire”.
Ed è forse questa doppia identità che ha spinto 94 mila italiani a visitarla (dati 2010). Un numero in costante aumento. «Anche merito del blocco turistico in Nord Africa, dopo i drammatici eventi della primavera 2011 – spiega Yasin Surma, responsabile di Ruby Holidays un tour operator di Delhi – questo ha spinto molti italiani a cambiare i loro itinerari per l’India». Tra le mete preferite il triangolo della capitale Delhi, la città rosa di Jaipur e Agra, icona del paese con il suo Taj Mahal. Gettonata anche la città sacra di Benares sul Gange e il Sud dell’India. Destinazione gradita per la possibilità di trattamenti e relax offerti dai centri di medicina ayurvedica.

Complice del successo turistico è anche il volo giornaliero Milano-Delhi, inaugurato da Jet Airways nel dicembre 2010. Un airbus diretto che nel primo anno di attività ha fatto viaggiare verso l’India oltre 36 mila turisti del Belpaese. Singolare la storia di Naresh Goyal, fondatore e presidente che detiene l’80% della compagnia aerea. Sessantenne, tra i primi 20 indiani più ricchi. La sua è la tipica storia del “sogno indiano”. Nato in un villaggio rurale del Punjab, faceva chilometri a piedi per andare a scuola, perché la famiglia non poteva permettersi una bicicletta usata. Inizia a lavorare come agente di piccola compagnia aerea. Perché gli aerei sono la sua passione. Vuole che gli indiani, anche delle classi più basse, inizino a usarlo al posto del treno per i lunghi spostamenti interni.

Così con i primi risparmi si mette in proprio e prende in affitto un velivolo. Siamo all’inizio del ’90. Da allora per Jet Airways è stata un’escalation. Adesso Mr.Goyal dà lavoro a 13 mila dipendenti con 115 aeromobili. La compagnia opera ogni giorno con 500 voli su 75 destinazioni nel mondo. Con un decollo ogni tre minuti. Lui l’indian dream lo ha realizzato.


KERALA: NOTIZIE DI VIAGGIO
Ecco che cosa bisogna sapere prima di chiudere le valigie per un soggiorno in Kerala:
Documenti. Per entrare in India occorre il visto turistico, modulo di richiesta su www.indianvisamilan.com (68 euro). Non sono obbligatorie vaccinazioni, ma è raccomandata l’assicurazione viaggio, ad esempio www.worldnomads.com.
Trasporti. Sconsigliato il noleggio dalla sola auto. Meglio rivolgersi a un’agenzia che provvederà ad autista, guide e prenotazioni. Ruby Holidays (+91.124.4050000) fornisce anche il noleggio dell’houseboat.
Centri ayurvedici. A Trivandrum: Centro Isola di Cocco (+91.471.2210008) con prezzi giornalieri da 60-70 euro a persona. Oppure Somatheeram Resort (+91.471.2268101) da 80-90 euro. Hotel The Leela Kovalam (+91.471.3051234) da 160 euro camera doppia. In tutti i casi vanno aggiunti i trattamenti ayurvedici.






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